Librettista italiano. Abate, trascorse la sua esistenza a Roma, alla corte
pontificia. Appartenne all'Arcadia con il nome di Enisildo Prosindio. Scrisse
libretti d'opera per diversi autori, tra cui N.V. Piccinni, D. Cimarosa, B.
Galuppi, P. Anfossi, G. Paisiello (
Il barbiere di Siviglia, 1782)
(Corneto, od. Tarquinia, Viterbo 1727 - Roma dopo il 1797).